L'Assemblea Nazionale Costituente

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   14 luglio      98%      Assemblea Nazionale      Assemblea Nazionale Costituente      borghesia      il malcontento popolare      intervento armato      Luigi XVI      maggioranza      Necker      pallacorda      presa della Bastiglia      rappresentante      rivoluzione francese      Stati Generali      terzo stato      votazione   
Dopo la convocazione degli , scoppiò tra il terzo stato e i primi due un violento contrasto sul sistema di che - erroneamente - non era stato precedentemente discusso e risolto.
Una votazione per “stati” avrebbe dato la ai ceti privilegiati (due contro uno); una votazione per “testa”, avrebbe dato la maggioranza alla , dato che il terzo stato aveva 621 deputati compatti contro 308 del clero e 258 della nobiltà.
Alla riluttanza dei due ordini privilegiati d'unirsi al , questo, che rappresentava circa il della popolazione francese, rispose proclamandosi (17 giugno 1789) ottenendo anche l'adesione di qualche delle prime due classi.
L'Assemblea Nazionale giurò di non separarsi senza aver prima dotato la Francia d'una Costituzione (Giuramento della ) e pertanto si proclamò (27 giugno 1789).
Il licenziamento del ministro delle Finanze Jaques , avvenuto l'11 luglio del 1789, e le manovre del re , che richiamava soldati a Versailles per preparare un contro l'Assemblea, fecero esplodere : la , il del 1789, viene considerato un episodio cardine della .