Nel Medioevo le prime macchine per arare i campi erano gli aratri, che sfruttavano la forza motrice dei cavalli per arare il terreno. Furono usate nuove bardature per gli animali nei campi che, al contrario di quelle usate in precedenza, non ostacolano la respirazione dell'animale e consentono di sviluppare tutta la forza di trazione.
Il collare a spalla permise di sfruttare al meglio la forza del cavallo e aumentare la produttività
Si diffuse l'uso del mulino a vento, che sfruttava l'energia eolica per macinare la farina, per fare la birra, frantumare le olive, conciare le pelli, sollevare carichi pesanti e alimentare i mantici delle fornaci. L'energia eolica venne utilizzata anche nella navigazione: la vela nelle barche, che prima era considerata solo ausiliaria ai remi, viene utilizzata sempre di più.
un mulino a vento
Si diffuse molto anche il mulino ad acqua, già noto agli antichi romani e citato da Vitruvio, che sfruttava l'energia idrica per macinare la farina e altri cereali.
Schema di funzionamento di un mulino ad acqua
Rinascimento
Nell'età rinascimentale migliorarono le condizioni di vita della popolazione e l'aumento dei beni rese necessari meccanismi più sofisticati, nati dai progetti di Leonardo da Vinci e dagli studiosi del XIV e XV secolo.Si svilupparono grandi città sulle rive dei fiumi. Vennero costruiti impianti di sfruttamento per rifornire d'acqua i palazzi. Si continuarono ad utilizzare legna e carbone come fonti di calore.